Vescovo di Modena, ma non da subito.
La figura di San Geminiano e legata a quella della città di Modena, che ogni anno dedica al santo la giornata del 31 Gennaio, con una ricca fiera per vie della città.
Ma non sempre è stato così, infatti fra i tanti racconti dell’epoca, che avvolgono la figura del santo, si narra anche di un Geminiamo restio al ricoprire le funzione di vescovo di Modena, al punto da scappare dalla città, per rifugiarsi in alcuni boschi a Saliceta San Giuliano a pregare, fin quando però un gruppo di pastori lo videro, è arrivando in città ne diedero notizia ai modenesi. Trovato, Geminiano fu portato in trionfo in città, proprio dai suoi stessi concittadini, che riportandolo in città accolse di diventare il nuovo vescovo di Modena.
Un santo leggendario.
La fama di Geminiano come grande esorcista, lo portò fino alla corte di Costantinopoli, dove si recò per curare dal demonio la figlia dell’Imperatore dell’Impero Romano d’Oriente, Gioviano. Secondo queste leggende, riusci nell’intendo, diventando così, il più grande esorcista del suo tempo. Un’altra leggenda vuole che nel secolo delle invasioni barbariche, precisamente nel 451, S.Geminiano salvò Modena dagli Unni guidati da Attila, nascondendola agli invasori con una fitta coltre di nebbia.
Un santo, popolare…
Dal sigillo antico della comunità modenese, all’immagine dell’Università di Modena: rappresentano l’attaccamento della città al suo Santo. Ma non solo onorificenze, infatti i modenesi hanno dedicato al proprio santo: proverbi, detti e frasi d’uso comune, che tutt’ora usano. Fra questi: “Per n’uceda la se slonga ed n’ora la giurneda” che tradotto in Italiano significa “Per un’occhiata si allunga la giornata di un’ora”, oppure “San Zemian da la berba bianca, la neva l’an manca” che significa “San Geminiano dalla barba bianca, la neve non manca”.
articolo curioso 🙂
E sulle due fonti del santo? Sembra fosse anche un rabdomante