Il Comune vanta una storia millenaria: dai periodi preistorici, documentati da manufatti, all’epoca romana di cui restano reperti fittili, una stele funeraria ed il quadrilatero di Castel Crescente, castro romano edificato assai probabilmente durante l’assedio e la battaglia di Modena (43 a.C.)
Già nel secolo XIII Ravarino appare costituito in Comune insieme a Castel Crescente in diversi atti dell’ Antico Memoriale Notarile di Modena.
Nel 1333 il territorio comunale fu elevato al rango di Feudo Nobile. Già dal 1321 la potente famiglia dei Rangoni di Modena, imparentata con gli Estensi, aveva messo piede nel territorio di Ravarino e nel 1445 Gherardo Rangoni edificava un importante Palazzo-fortilizio di fianco alla chiesa di Ravarino.
Alcuni anni dopo, e precisamente il 9 settembre del 1453, il Duca Borso d’Este investiva della Contea di Ravarino e di Castel Crescente i Rangoni che ressero il feudo, nella forma di governo mediato (cioè quasi Stato autonomo nel Ducato Estense), sino alla soppressione dei feudi (settembre del 1796).
Nel 1485 il Duca Ercole l d’ Este concedeva al Conte Antonio Rangoni di tenere annualmente la grandiosa fiera di San Martino, della durata di otto giorni, fiera che per oltre quattro secoli ha avuto luogo nel territorio di Ravarino.
Dal secolo XVI in poi i Rangoni costellano di palazzi e chiese il territorio ravarinese: il cosiddetto Palazzo di Donna Clarina, il Palazzo vecchio di Stuffione alla Villa, il Palazzo Pretorio e la chiesa di Stuffione nel 1506 e, dagli inizi del ‘600, comincia l’enorme ampliamento dell’antico Palazzo di Lovoleto, opera imponente mai terminata.
Nel 1630 la peste eliminò ben un quarto della popolazione. In periodo napoleonico il Comune di Ravarino fu aggregato, quale sezione, dapprima a quello di Crevalcore nel 1804, poi dal 1810 a quello di Nonantola sotto il quale rimase fino all’ unità d’ Italia (autunno 1859) allorquando riacquistò la propria autonomia.
Di particolare interesse Palazzo Rangoni, l’Oratorio di San Rocco, la Chiesa parrocchiale della Beata Vergine delle Grazie, al cui interno si trovano alcuni notevoli dipinti del XVII secolo e un organo di Agostino Traeri (sec. XVIII; attribuzione), la Chiesa di San Giovanni Battista rifatta nel 1862 sulle fondamenta dell’antica costruzione del 1100, il Palazzo di Donna Clarina, tipica corte chiusa con palazzo padronale al centro e fabbriche ai lati ove erano poste le scuderie e le abitazioni della servitù.
Di grande bellezza la torre cinquecentesca, la Villa Bonasi Benucci.
Foto copertina Comune di Ravarino
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