Via Romea Nonantolana | I percorsi da fare5 min read

Alla scoperta dei cammini, che hanno reso Modena e la sua provincia importanti nell’antichità.

 

Via Romea La Via Romea Nonantolana fa parte del progetto Cammini d’Europa: una rete europea di storia, cultura e turismo. Il percorso proposto, concepito anche per una fruizione cicloturistica, ha inizio a Nonantola, sede della monumentale abbazia regia benedettina.

L’itinerario, lungo circa 105 km nel tratto emiliano-romagnolo, si snoda lungo la direttrice viaria utilizzata in epoca medievale per gli spostamenti dei mercanti e pellegrini, attraversando ed intercettando i principali castelli e monumenti religiosi del periodo medievale.

 

La storia 

Nel VII secolo l’Italia centro-settentrionale si divise tra territori conquistati dai Bizantini e territori longobardi: le grandi vie di comunicazione (quali la Flaminia Emilia), occupate a settori dalle due armate nemiche, divennero quindi impraticabili in tutta la loro estensione. L’opera di riorganizzazione viaria fu quindi intrapresa da re longobardo Astolfo il quale nel 749 donò il territorio di Fanano e di Sestola al cognato Anselmo.

Questi, una volta rinunciato al titolo di duca e vestito l’abito monacale, fondò a Fanano un monastero e un ospizio benedettino, indispensabili strutture di supporto in prossimità del crinale appenninico.

Tre anni dopo, nel 752, Anselmo fondava un altro monastero a Nonantola, che divenne il nodo del nuovo complesso viario e la strada che collegava i due monasteri – la Via Romea Nonantolana – assunse importanza strategica di tutto rilievo, permettendo il collegamento, attraverso i passi della Calanca o della Croce Arcana, con i ducati longobardi di Tuscia, Spoleto e di Benevento. La strada fu quindi percorsa da milizie, corti reali, viandanti, pellegrini che si recavano a Roma: sorsero così strutture di sostegno ai viaggiatori, quali l’ospizio della Val di Lamola (oggi Ospitale) dedicato a S. Giacomo e posto alle dipendenze del monastero di Fanano.

Al decadere di Nonantola e all’affermarsi delle potenze autonome e rivali di Modena e Bologna buona parte del tracciato longobardo divenne la “Mutina Pistoria”, strada citata in un trattato siglato nel 1225 tra il Comune di Modena e quello di Pistoia e utilizzata per tutta l’epoca feudale.

Attualmente due sono le direttrici segnalate della Via Romea Nonantolana: il percorso occidentale, che si sviluppa lungo la sponda sinistra del fiume Panaro, e il percorso orientale, che ne percorre, invece, la sponda destra. Entrambi i tracciati partono da Nonantola e si ricongiungono a Fanano per poi proseguire verso il crinale appenninico e valicarlo al passo di Croce Arcana.

Nel dettaglio

Regioni attraversate dalla Via Romea Nonantolana: Emilia-Romagna, Toscana, Lazio

 

Tappe:

Il tracciato occidentale

1° tappa Nonantola – Modena 15,5 km

La prima tappa consente di raggiungere Modena, con il suo duomo patrimonio dell’UNESCO, partendo dalla monumentale abbazia di Nonantola, attraverso strade secondarie poco trafficate e piste ciclabili in sede propria avvicinandosi al centro cittadino.

2° tappa Modena – Castelvetro 20,5 km

La seconda tappa, che termina a Castelvetro, attraverso il percorso ciclabile realizzato sulla ex ferrovia Modena-Vignola e la ciclabile lungo il torrente Guerro, conduce l’escursionista a penetrare un caratteristico e suggestivo paesaggio di campagna caratterizzato dai vigneti.

3° tappa Castelvetro – Coscogno 21 km

La terza tappa da Castelvetro a Coscogno, superato il suggestivo borgo di Levizzano Rangone, si inerpica sulla destra idrografica del torrente Guerro a scalare il monte delle Tre Croci, incantevole luogo da dove si gode un grandioso panorama, per poi toccare in successione gli abitati di Denzano e Ospitaletto.

4° tappa Coscogno – Pavullo nel Frignano 15 km

La quarta tappa raggiunge la cittadina di Pavullo nel Frignano e in particolare il suo monumentale castello di Montecuccolo, con l’annesso borgo medievale, sede di un importante centro museale artistico e naturalistico.

5° tappa Pavullo nel Frignano – Fanano 18,5 km

La quinta tappa attraversa trasversalmente la valle del torrente Scoltenna per raggiungere il centro abitato di Fanano, toccando in successione il caratteristico borgo di origini medievali Renno di Sopra, la Pieve di San Giovanni Battista a Renno e il borgo di Rocchetta Sandri.

6° tappa Fanano – valico della Croce Arcana 13 km

L’ultima tappa percorre la Valle del torrente Ospitale conducendo allo storico valico della Croce Arcana a quota 1675 m. Nel tratto che conduce da Fanano a Ospitale il tracciato ripercorre sentieri e mulattiere dal sapore antico offrendo suggestivi scorci sul torrente Ospitale. Oltrepassato il borgo di Ospitale a poco a poco si guadagnano le praterie d’alta quota con panorami grandiosi che si aprono sia sulle vallate emiliane che, una volta raggiunto il passo, su quelle toscane.

 

Il tracciato orientale

1° tappa Nonantola – Spilamberto 21,5 km

La prima tappa consente di raggiungere Spilamberto, sede della Consorteria dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, attraverso cavedagne, strade e piste ciclabili in sede propria avvicinandosi al centro cittadino.

2° tappa Spilamberto – Vignola 8 km

La seconda tappa, che termina nella città dei ciliegi, si sviluppa principalmente lungo il percorso natura che costeggia il fiume Panaro. Maestosa la rocca di Vignola, simbolo della città, che rappresenta uno degli esempi più interessanti di architettura fortificata della regione.

3° tappa Vignola – Samone 20 km

La terza tappa, che attraversa il cuore del Parco dei Sassi di Roccamalatina, si sviluppa inizialmente lungo il percorso natura che costeggia il fiume Panaro fino alla località Casona, da cui attraversato il fiume prende a salire lungo più stretti sentieri fino a raggiungere la Pieve di Trebbio e superate le maestose guglie arenacee, simbolo del parco, raggiunge l’abitato di Samone.

4° tappa Samone – Montese 18,5 km

La quarta tappa conduce a Montese dopo aver toccato la sommità dei monti della Riva, il suggestivo borgo di Montalbano, e percorso un lungo tratto di sentieristica CAI contrassegnato dai segnavia 400, 434, 440.

5° tappa Montese – Fanano 22,5 km

Da Montese la lunga e faticosa quinta tappa conduce a Fanano, passando dalle frazioni di Maserno, Castelluccio, Rocca Corneta e Trignano. Incredibilmente ampio è il panorama che si gode dal monte della croce poco distante dal centro di Castelluccio ed estremamente affascinante è il tratto che conduce da Rocca Corneta a Trignano lungo la sponda sinistra del torrente Dardagna.

6° tappa Fanano – valico della Croce Arcana 13 km

L’ultima tappa percorre la Valle del torrente Ospitale conducendo allo storico valico della Croce Arcana a quota 1675 m. Nel tratto che conduce da Fanano a Ospitale il tracciato ripercorre sentieri e mulattiere dal sapore antico offrendo suggestivi scorci sul torrente Ospitale. Oltrepassato il borgo di Ospitale a poco a poco si guadagnano le praterie d’alta quota con panorami grandiosi che si aprono sia sulle vallate emiliane che, una volta raggiunto il passo, su quelle toscane.

 

Lunghezza della Via Romea: il tratto occidentale è lungo 103,5 km; il tratto orientale è lungo 103,5 km

Livello di difficoltà: medio

 

Informazioni

 

Sito web: www.camministorici.it

IAT Informazione e Accoglienza Turistica

Piazza Grande, 14 – 41121 Modena

Telefono: +39 059/2032660 – Fax: +39 059/2032659

[email protected]

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