Gioielli modenesi: le 4 ville storiche da vedere3 min read

“Che meraviglioso giardino!?” è “che splendida villa!?” oppure “Sarà abitata?” Queste sono le domande – più o meno – che ci apprestiamo a fare ogni volta che di fronte a noi abbiamo una villa, di solito storica. Anche il modenese non è da meno, con ville, residenze e palazzi che nel tempo hanno trasformato paesaggi e città al punto di cambiarle per sempre. Oggi andiamo a scoprirne 4.

Villa Giacobazzi 

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Foto Comune di Sassuolo

Immersa nell’incantevole oasi verde del Parco Vistarino, Villa Giacobazzi è fra i più eleganti edifici storici modenesi. Oggi è sede dell’accogliente Biblioteca dei ragazzi e luogo di eventi artistici del comune di Sassuolo, di cui è anche il proprietario dal 1991.

La villa è sempre stata di proprietà della famiglia Giacobazzi, da qui il nome. Prima Don Giovanni Giacobazzi nel 1724, poi nel 1728 Domenico Maria Giacobazzi , per poi passare al figlio di quest’ultimo, Onorio, nel 1777, che ne realizzo nuovo ingresso ed il parco attorno alla villa, denominata in seguito anche villa de “I Pioppi”. Dopo Onorio altri sono stati i residenti della villa, ma il filo rosso che unisce tutti è lo straordinario modo di cambiare, e interpretare le varie fasi storiche del tempo, adattando la villa con tante migliorie e bellezze dell’epoca, tutt’ora intatte.

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Villa Vigarani Guastalla 

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Foto Emilceramica Group 

La villa Vigarani fu costruita su progetto dell’architetto ducale Gaspare Vigarani intorno al 1659 come propria residenza. Nell’800 appartenne ai Malmusi, notabili possidenti e professionisti modenesi, e quindi ai Guastalla, importante famiglia ebraica d’imprenditori. Durante la seconda guerra mondiale fu occupata dal Comando militare germanico e subì pesanti danni da bombardamenti.

La villa, oggi completamente restaurata, è sede di rappresentanza di Emilceramica e accoglie la “Mostra permanente di Ceramiche artistiche sassolesi”. E’ circondata da uno splendido parco “all’inglese” di circa 2000 piante, alcune delle quali di eccezionale rarità, come il ‘Quercus ilex’ ed il ‘Quercus suber’ (quercia da sughero), unico esemplare nella regione Emilia Romagna. La villa si trova nel comune di Fiorano Modenese. (tratto dal Portale della provincia di Modena)

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Villa Castelcrescente

Foto Villa Castelcrescente

 

Nella campagna tra Stuffione e Rami di Ravarino, la villa fu edificata tra Otto e Novecento dal marchese Aldobrandino Rangoni, e così denominata a ricordo della vicina località di Castel Crescente, del cui feudo i Rangoni erano stati investiti dal duca Borso d’Este nel 1453.

Villa Castelcrescente appare un interessante episodio di revival stilistico in un linguaggio eclettico, composto cioè da vari stili e da differenti tipologie, che accosta elementi neogotici a elementi neorinascimentali, ispirandosi anche all’architettura toscana di villa.

Dal corpo di fabbrica quadrilatero si eleva la caratteristica torretta angolare, traforata da bifore, che conferisce all’edificio l’aspetto di un “castelletto”, secondo la moda dell’epoca. Anche il paramento murario del piano terreno, a bugnato, appare citazione dall’edilizia castellana e difensiva, mentre i loggiati aperti sulla natura circostante appartengono alla tipologia della residenza estiva.
L’interno della villa si articola attorno alla bella scala con ringhiera in ferro a motivi floreali, dalle raffinate suggestioni liberty. L’edificio è contornato da un parco d’alberi secolari che si estende per circa 35.000 metri quadrati e che si arricchisce di un bacino lacustre, nella tradizione del giardino “romantico” o “all’inglese”. (tratto da portale turismo provincia di modena)

 

“I Torrioni” 

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Foto Stefano Oliva

San Prospero Ospita alcune delle più belle e caratteristiche ville storiche della pianura modenese. Il suo territorio si trova nel cuore della zona di produzione della pera di Modena e del Lambrusco di Sorbara.

Una di queste si trova nella frazione di San Pietro in Elda, in via Verdeta, infatti, troviamo i “Torrioni”.  Monumentale costruzione cinquecentesca, riprende la struttura castellana nelle due possenti torri, con basamento a scarpa e cordolo marmoreo, che definiscono la bella facciata al piano terreno da tre arcate a tutto sesto, a quello superiore da un loggiato di sei arcatelle e conclusa da una serie di sei finestrelle a oculi. La sua progettazione viene attribuita a Sesastre Castaldi, architetto militare e matematico, per il fatto che l’edificio appartenne alla famiglia Castaldi.

Articolo a cura di Luca Nacchio

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