Fate al castello di Levizzano Rangone – Curiosità nei Dintorni2 min read

Le curiosità, le leggende e i misteri della nostra provincia, tutti raccolti in una serie di articoli.

Iniziamo questa rubrica di curiosità con: “Il Castello delle fate

Curiosità al Castello di Levizzano Rangone

Leggenda:

Quando nell’alto medioevo il solitario e trincerato Castello di Levizzano (Castelvetro di Modena) proiettava la sua fosca ombra; l’umile gente lo squadrava da lontano, fu allora che si tramandò di bocca in bocca la leggenda delle fate. Si narrava di bellissime fate di bianco vestite che nelle notti di luna piena danzavano sugli spalti del castello, leggiadre e lievi come libellule. Qualche vano di finestra allora si illuminava. Quando l’alba tingeva l’oriente: fugando le ombre, le bellissime fate sparivano. Tutto ricadeva nel mistero e la gente era convinta che le fate fossero le padrone del castello; bellissime creature passate a miglior vita e che tornavano a riammirare i luoghi cari al loro cuore, ove avevano trascorso l’esistenza. Foto di: Angelo Nastri Nacchio.

 

Curiosità: La costruzione del Castello di Levizzano Rangone

Le prime notizie certe del Castello di Levizzano, eretto come baluardo difensivo contro gli Ungari, sono contenute in un documento datato 890 dal quale risulta che apparteneva alla chiesa di Modena. In questo periodo era, forse, semplicemente costituito da una rocchetta, cinta da un fossato. Altre notizie troviamo in un documento del 1038, riguardante la concessione del castello, da parte del vescovo di Modena, al marchese Bonifacio di Toscana, padre di Matilde di Canossa.

Intorno al Mille la fortificazione era decisamente ampia. Alla fine del IX secolo, si presentava come un semplice insediamento fortificato di 2750 mq e, in caso di assedio, poteva ospitare tutta la popolazione della zona con animali e masserizie.

La struttura consisteva in una cinta muraria, al centro della quale era posta la torre detta “Torre Matildica”, di forma quadrata, avente anche la funzione di mastio ossia luogo di comando, essendo residenza del signore, mentre nella zona sud è ubicata una cappella dedicata ai SS. Adalberto ed Antonino, ora sconsacrata.

Dagli inizi del sec. Xll appartenne alla famiglia Levizzani, fino al 1337.

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